I tartufi delle Marche
I tartufi rappresentano senza dubbio uno dei prodotti di eccellenza della regione Marche e sul nostro sito avete la possibilità di ordinare questo pregiato fungo ipogeo e farvelo recapitare comodamente a casa in pratiche confezioni termiche.
Una legge del 1985 identifica nove specie differenti di questo tubero, ognuna delle quali è disponibile in un determinato periodo dell’anno.
Bianco pregiato [tuber magnatum] raccolto tra il 1 ottobre e il 31 dicembre
Nero pregiato [tuber melanosporum] raccolto tra il 15 novembre e il 15 marzo
Uncinato (o scorzone invernale) [uncinatum] raccolto tra il 1 ottobre e il 31 dicembre
Nero ordinario [tuber maesentericum] raccolto tra il 1 settembre e il 31 gennaio
Nero liscio [tuber macrosporum] raccolto tra il 1 settembre e il 31 dicembre
Bianchetto [tuber borchii o albidum] raccolto tra il 15 gennaio e il 30 aprile
Nero d’inverno [tuber brumale] raccolto tra il 1 gennaio e il 15 marzo
Moscato [tuber brumale moschatum] raccolto tra il 15 novembre e il 15 marzo
Nero d’estate [tuber aestivum] raccolto tra il 1 maggio e il 30 novembre
Nella regione Marche, quindi, i tartufi sono disponibili tutto l’anno e sul nostro sito avete la possibilità di ordinarli e vederveli recapitare direttamente a casa vostra in 12/24 ore, all’interno di confezioni termiche che ne mantengono inalterata la freschezza. Il tartufo, infatti, è un prodotto le cui qualità organolettiche sono accentuate appena raccolto per cui va consumato il più fresco possibile.
Il tartufo va lavato solo quando si decide di utilizzarlo!
Qualora decidiate di consumare il tartufo a qualche giorno di distanza dall’acquisto (o se ne avete acquistato talmente tanto da non riuscire a consumarlo tutto in breve tempo!) ci sono vari modi per poterlo conservare (la durata del periodo di conservazione può dipendere da vari fattori, quindi vi consigliamo di controllare quotidianamente lo stato di salute dei tartufi verificandone la consistenza, che non deve essere gommosa, e l’odore, che non deve diventare sgradevole):
- nella carta: i tartufi non vanno né lavati, né puliti, devono essere avvolti in carta porosa e riposti in frigo usando un contenitore di vetro avendo l’accortezza di cambiare quotidianamente la carta;
- con le uova: i tartufi vanno incartati assieme alle uova, inseriti e chiusi ermeticamente in un recipiente. Le uova assorbono l’aroma del fungo ipogeo e dopo qualche giorno si possono usare per preparare una frittata tartufata;
- con il burro: i tartufi vanno puliti e grattugiati, l’impasto ottenuto si mette in vasetti di vetro, si scioglie il burro e si cola sopra il tartufo grattugiato, successivamente i vasetti vanno congelati per qualche mese. L’impasto ottenuto si può utilizzare per condire pasta e crostini;
È assolutamente da evitare la conservazione del tartufo nel riso che contrariamente a quanto si pensa, assimila il sapore del tubero asciugandolo e rendendolo inutilizzabile.